1 ottobre 2019

L’industria italiana delle macchine per caffè espresso ad uso professionale è in buona salute

Analisi di settore del Comitato scientifico UCIMAC e dell’Ufficio Studi Anima

Il comitato scientifico di indirizzo, creato nell’ambito dell’associazione UCIMAC, ha elaborato la seconda edizione dell’analisi del settore, uno studio che offre una panoramica del sistema italiano.

Sulla base delle informazioni disponibili nel database AIDA si sono analizzati alcuni rilevanti indicatori di bilancio delle imprese del settore delle macchine da caffè professionali, al fine di verificarne la performance economica e l’adeguatezza della struttura finanziaria nel periodo 2013-2017.

L’analisi, che si è concentrata su tutte le aziende del settore (oggi 30), ha consentito l’approfondimento delle condizioni medie di equilibrio gestionale (economico, patrimoniale e finanziario) del comparto, ovvero di elementi che nel complesso possono servire sia da indicazione sullo stato di salute del settore, che da benchmark per l’analisi delle singole imprese.

Il settore sta bene, mostra una buona tenuta degli equilibri gestionali e un rafforzamento patrimoniale di gran parte delle aziende coinvolte nello studio. Si nota un fatturato crescente in tutti gli esercizi considerati, il 2017 chiude su livelli più alti di circa il 35% rispetto al 2013.

Unico segnale che impone qualche cautela è che nell’ultimo anno sono aumentate le imprese che hanno registrato una variazione negativa delle vendite, da considerare nel quadro di una stabilizzazione o ripresa generale del settore dopo il 2013. Il ROE, in particolare, si attesta nel 2017 intorno al 19%; sovraperformando i numeri di inizio periodo (ROE 2013 pari al 17%).

Le imprese del comparto presentano in media una situazione incoraggiante dal punto di vista dell’equilibrio finanziario: i valori medi degli indici di liquidità e di disponibilità rimangono su valori più che soddisfacenti. La situazione finanziaria delle imprese esaminate presenta segnali complessivamente positivi.

Confronto con i competitor internazionali

Dal confronto con i competitor internazionali emerge che il settore italiano delle macchine del caffè professionali è il leader mondiale, anche durante la crisi economica internazionale che ha caratterizzato gli ultimi anni. Il sistema Italia eccelle senza dubbio nel settore “apparecchi e dispositivi per la preparazione di bevande calde o per la cottura o il riscaldamento degli alimenti (esclusi apparecchi domestici)”.

Nel periodo considerato (2012-2016), l’Italia ha sempre mantenuto una posizione di leadership a livello mondiale, sia in termini di export che di saldo commerciale. Per quanto riguarda l’export, il 2016 ha visto l’Italia ancora prima (912,7 mln di dollari), seguita sempre dalla Germania (817,2 mln di dollari), dagli Usa (681,9 mln di dollari) e dalla Svizzera (470,8 mln di dollari).

Le fonti per il successo delle imprese del settore passano senza dubbio attraverso l’intensificarsi di azioni verso mercati stranieri in via di espansione. Accanto a queste scelte che comportano importanti investimenti tra le possibilità di innovazione strategica vi sono nuove forme di collaborazione con le imprese a valle della filiera.

Per perseguire questi obiettivi strategici sono richiesti ingenti investimenti che potrebbero essere frutto anche di sinergie tra imprese concorrenti: tanto più che sui nuovi mercati il vero concorrente è rappresentato non già da imprese simili quanto da produttori di prodotti sostitutivi o complementari (es. produttori di macchine per caffè americano).

In questo senso potrebbero risultare favorite le imprese associate UCIMAC, che costituiscono la quota più significativa del fatturato di settore e che già si mostrano come più attente alla collaborazione interaziendale. I torrefattori italiani hanno infatti aumentato il loro fatturato nel tempo ma ridotto la quota relativa: per crescere occorre quindi estendersi su altri mercati sia geografici che settoriali.

Una particolare attenzione è stata posta sulla Corea del Sud, dove è stato esportato il maggior numero di macchine nel 2018 - sia di tipo tradizionale che di tipo automatico. Anche se gli ordini di grandezza sono ancora a favore delle tradizionali.

Il settore esaminato, seppur nella disomogeneità di comportamento delle imprese prese singolarmente e/o nelle diverse classi dimensionali, mostra una buona tenuta degli equilibri gestionali anche nella prima fase (non espansiva) del periodo osservato.

In particolare risaltano: la capacità di mantenere adeguate condizioni di liquidità da parte delle imprese; il rafforzamento patrimoniale, sintetizzato dalla notevole contrazione della leva finanziaria; la crescente capacità di sostenere il debito, dovuta alla riduzione di medio periodo del livello dei tassi accompagnata da una riduzione dell’indebitamento netto delle imprese.

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