A integrazione delle precedenti misure restrittive introdotte dagli USA sulle importazioni di acciaio e alluminio, il Presidente americano Trump ha annunciato il 2 aprile dazi su larga scala che coinvolgono quasi tutti i Paesi del mondo e l'Europa in particolare. La notizia ha suscitato violente reazioni e crolli di gran parte dei mercati azionari.
I PRECEDENTI STEP
Il 12 marzo 2025 sono entrate in vigore le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati, che si aggiungono a quelle adottate nel 2018, successivamente modificate nel 2020 e ripristinate portando il dazio aggiuntivo per l’alluminio e derivati dal 10% al 25%, estendendo per entrambi i comparti il campo di applicazione ed eliminando deroghe ed eccezioni, salvo per i prodotti la cui materia prima sia stata fusa e colata (“melted and poured”) negli USA.
I dazi americani vengono adottati sulla base di norme per la sicurezza nazionale (Sez. 232 Trade Expansion Act 1962).
Al seguente link è contenuto l’elenco delle voci doganali interessate (La nomenclatura combinata è quella americana (HTS – Harmonized Tariffs Schedule).
La Commissione Europea ha prontamente reagito avviando un esercizio di raccolta delle informazioni (information gathering) sui dazi statunitensi sui prodotti di acciaio e alluminio e su eventuali misure di rebalancing, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento 654/2014 c.d. “Enforcement Regulation”, relativo all'esercizio dei diritti dell'Unione per l'applicazione e il rispetto delle norme commerciali internazionali. Il Regolamento era già stato modificato nel 2021 proprio per reagire a misure incompatibili con la disciplina multilaterale del commercio senza attendere la pronuncia della OMC. La Commissione calcola che i dazi americani del 2018-2020, ora ripristinati, impattino su circa 8 miliardi di euro di esportazioni europee, mentre quelli aggiunti su ulteriori 18 miliardi.
Complessivamente, quindi, le contromisure mireranno a compensare il danno subito per circa 26 miliardi di euro e si articoleranno in due momenti:
- a partire dal 1° aprile, riattivando dazi per 8 miliardi di euro sugli elenchi di beni e prodotti importati dagli USA definiti nel 2018-2020;
- dal 13 aprile con un ulteriore elenco di beni e prodotti importati dagli USA per un valore di circa 18 miliardi di euro.
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Su quest’ultimo elenco è in corso una consultazione pubblica. aperta a “chiunque sia colpito dalle misure americane e da quelle della possibile risposta della UE” (dunque estensibile a tutte le imprese interessate) che si concluderà il 26 marzo alle ore 12.00.
Il questionario, compilabile anche in italiano, oltre alle generalità identificative e di riferimento del rispondente, chiede di indicare le voci doganali ritenute sensibili, offre la possibilità di fornire commenti (anche sugli effetti delle misure americane) e di accludere dati e informazioni a supporto delle sensibilità indicate.
Secondo la Commissione Europea l’elenco è stato definito in maniera mirata ed accurata per limitare l’impatto sulle produzioni europee, tenendo presente la disponibilità di tali beni e prodotti all’interno del mercato Ue e/o di approvvigionamenti alternativi. Esso contiene oltre 1,700 codici doganali a 8 cifre suscettibili di divenire oggetto di contro-misure europee, verosimilmente con dazi speculari (25%). Fra i settori contemplati: agricolo, ortofrutticolo, alimentare, preparazioni alimentari, bevande, vini, alcolici, minerali, chimico, plastica, accessori, pellami, calzature, legno, arredo, carta, vetro, tessile, abbigliamento, macchinari, parti di macchine, bicilette, motocicli, elettrodomestici, siderurgico, metallurgico.
Dal 2 aprile era atteso un ulteriore passaggio con l’adozione da parte USA dei dazi c.d. “reciproci”.
Ulteriori informazioni sulle tariffe statunitensi, sulle misure di rebalancing e sulla consultazione pubblica (incluse le questioni relative alla riservatezza dei dati e l’elenco completo dei beni originari degli Stati Uniti che potrebbero essere oggetto di un'eventuale sospensione delle concessioni e di dazi addizionali all'importazione), sono disponibili nella pagina della Commissione dedicata all’argomento.
Sospensione dei Dazi
Alla notizia della sospensione dei dazi imposti dall'amministrazione Trump alla gran parte dei Paesi, la Presidente della Commisione Ue Ursula Von der Leyen ha commentato positivamente con questa dichiarazione:
<<Accolgo con favore l'annuncio del Presidente Trump di sospendere i dazi reciproci. È un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia globale. Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento. I dazi sono tasse che danneggiano solo le imprese e i consumatori. Per questo motivo ho costantemente sostenuto un accordo tariffario zero a zero tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti L'Unione Europea rimane impegnata in negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso. Allo stesso tempo, l'Europa continua a concentrarsi sulla diversificazione dei suoi partenariati commerciali, collaborando con paesi che rappresentano l'87% del commercio globale e condividono il nostro impegno per uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee. Infine, stiamo intensificando il nostro lavoro per eliminare le barriere nel nostro mercato unico. Questa crisi ha chiarito una cosa: in tempi di incertezza, il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza. Il mio team e io continueremo a lavorare giorno e notte per proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese europee. Insieme, gli europei usciranno più forti da questa crisi.>>
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/statement_25_1028