Ogni anno i cittadini italiani sborsano circa 3 miliardi di euro per le multe stradali, secondo le ultime stime. Di questi, circa il 60% finisce nelle casse dei Comuni, che a loro volta dovrebbero investire la metà dei proventi in opere di manutenzione e ammodernamento stradale (art. 208 del Codice della strada).
Eppure, l’inchiesta trasmessa da MiMandaRai3 domenica 23 gennaio dimostra che 2455 comuni (su 7900) non presentano ai ministeri di competenza (Interno e Trasporti) la rendicontazione annuale richiesta per legge. Questo significa che, effettivamente, 1 comune su 3 in Italia non dichiara gli incassi delle multe, destinando quindi una cifra aleatoria alla manutenzione stradale. Se poi si andasse a controllare nel dettaglio anche i Comuni che hanno rendicontato i fondi derivanti dalle multe ci si potrebbe accorgere, come avvenuto in alcune inchieste giornalistiche passate, che il 50% dei proventi destinati alla sicurezza stradale vengono impiegati per voci che nulla hanno a che vedere con la sicurezza stradale: assegni di indennità, pagamento straordinari, fioriere, proiettili, carburante etc.
«Le modifiche all’art. 208 del Codice della Strada – dichiara Rudy Fabbri, presidente di Assosegnaletica, l’associazione che rappresenta le imprese del settore segnaletica stradale all’interno di Anima Confindustria – introdotte nel 2010 prevedono che circa il 12% degli incassi delle multe debba essere destinato alla manutenzione segnaletica stradale. Questo non avviene da decenni e, secondo le nostre stime, oggi oltre la metà della segnaletica stradale verticale risulta obsoleta e/o non conforme al Codice della Strada, mentre la segnaletica orizzontale per il 90% è fuori norma europea. Come associazione, ci battiamo da diversi anni per una corretta manutenzione delle strade e della segnaletica stradale, che se non eseguita può rappresentare una causa diretta o indiretta del 40% degli incidenti stradali».
Considerando che l’Italia è il paese in Europa con il maggior numero di autovelox – 8073 dispositivi; la Gran Bretagna, al secondo posto, conta 4014 autovelox - i proventi delle multe rappresentano un introito considerevole per gli enti locali.
«Ogni anno vengono emesse 2,5 milioni di sanzioni per eccesso di velocità» dichiara il presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti. «Nel 2022 siamo ancora in attesa delle norme che regolino il funzionamento e l’applicazione degli autovelox sul territorio, nonostante una mozione portata in Parlamento nel 2016 dall’On. Simone Baldelli e approvata dalla Camera. Oggi se ne fa un utilizzo sconsiderato da parte dei Comuni, considerando soprattutto il mancato riutilizzo dei fondi per la tutela dei cittadini».
Paolo Mazzoni, Consigliere Assosegnaletica, mostra apprezzamento per il lavoro svolto da MiMandaRai3. «Il servizio mandato in onda ha rilanciato un problema che evidenziamo da tempo come Assosegnaletica. La situazione della segnaletica stradale in Italia è disastrosa: da qui è nata l’idea dell’associazione nel 2019 di lanciare la campagna #ScattailSegnale, un concorso che raccoglie i segnali stradali più assurdi e fuori norma in giro per il nostro paese, promosso insieme a Konsumer Italia. È necessario – prosegue Mazzoni – un maggiore controllo da parte della Corte dei Conti sulla redistribuzione dei proventi delle sanzioni, la cui distrazione dalle finalità previste dal Codice della Strada non può essere giustificata per nessuna ragione. Se i cittadini sono vessati dalle multe, è giusto che anche i Comuni giustifichino gli ammanchi in favore di una manutenzione stradale più attenta e puntuale. Ricordiamo che una strada sicura e ben manutenuta è una condizione imprescindibile per ridurre il numero di morti e feriti in Italia, ancora troppo alto; per ridurre la spesa sanitaria per lo Stato e per le famiglie; per diminuire traffico e inquinamento, oltre a rappresentare un aiuto alla mobilità della guida assistita/autonoma».