Secondo le stime dell’Istat, nel primo semestre del 2022 si è registrato, rispetto allo stesso periodo del 2021, un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (81.437, pari a +24,7%), dei feriti (108.996, +25,7%) e delle vittime entro il trentesimo giorno (1.450, +15,3%). Tra le cause che concorrono a questi numeri vi è il cattivo stato della segnaletica stradale, un problema che vede l’Italia fanalino di coda in Europa, con il 60% della segnaletica verticale e l’80-90% della segnaletica orizzontale che risultano fuori norma. Assosegnaletica, l’Associazione italiana segnaletica stradale federata ad Anima Confindustria, è intervenuta sull’argomento in un’inchiesta di Mi Manda Rai 3 andata in onda il 4 febbraio.
Il quadro che emerge dal servizio rispecchia quanto da tempo viene denunciato da Assosegnaletica: una situazione caratterizzata da segnaletica obsolescente, illeggibile, quando non errata, e che può essere fonte della distrazione che è tra le maggiori cause di incidenti stradali. L’inchiesta, dedicata allo stato della segnaletica a Roma e in Puglia, ha visto la partecipazione del consigliere di Assosegnaletica Paolo Mazzoni che, attraversando le strade della Capitale, ha potuto dare evidenza ad alcune criticità riscontrate in città per poi far sintesi delle azioni da promuovere per accrescere la sicurezza degli utenti della strada.
«Il servizio di Mi Manda Rai 3 ha rilanciato un problema che evidenziamo da tempo come Assosegnaletica. La situazione della segnaletica stradale in Italia è disastrosa. – commenta Mazzoni – Secondo uno studio condotto da Regione Lombardia e Aci Milano, il miglioramento della segnaletica può ridurre gli incidenti stradali di circa il 40%. Tra le proposte dell’associazione, chiediamo di sbloccare la legge sul contromano, sbloccare la legge sugli autovelox, investire risorse nella tutela dell’utenza debole, investire nel catasto digitale per censire segnaletica sul territorio, scegliere in modo accurato il materiale di segnaletica orizzontale. Non ultimo, rispettare la legge sui proventi delle multe e la manutenzione strade, che attualmente non viene osservata».
Secondo l’art 208 del Codice della strada, infatti, il 50% dei proventi delle multe stradali dovrebbe essere investito dai comuni in opere di manutenzione e ammodernamento stradale. Una regola ampiamente disattesa, in un contesto nazionale che vede un comune su quattro (19%) non rendicontare affatto la destinazione degli incassi delle multe oppure scegliere destinazioni d’uso non proprio in linea con quanto previsto nel Codice della strada. Con le parole di Paolo Mazzoni «Un maggiore controllo sulla redistribuzione dei proventi delle sanzioni è fondamentale per destinare i fondi in favore di una manutenzione stradale più attenta e puntuale. Ci sono comuni virtuosi che utilizzano i soldi delle multe in maniera coerente con quanto prevede il Codice della strada, mentre altri ne fanno uso completamente distorto».
A rigore di legge, sulla segnaletica verticale va riportata la data di fabbricazione, fondamentale per stabilire la vita utile del segnale. Prosegue Mazzoni «Anche in questo caso, le regole esistono, ma occorre tutelarne l’osservanza. Ricordiamo che una strada sicura e ben manutenuta è una condizione imprescindibile per ridurre il numero di morti e feriti in Italia, ancora troppo alto; per ridurre la spesa sanitaria per lo stato e per le famiglie; per diminuire traffico e inquinamento, oltre a rappresentare un aiuto alla mobilità della guida assistita/autonoma»