9 novembre 2022

Per l’associazione federata Anima Confindustria, necessario un catasto della segnaletica che permetta una manutenzione predittiva

 

 

 

 

Assosegnaletica, “Giusto aumentare le sanzioni penali ed amministrative per chi guida sotto effetto di alcool e stupefacenti, ma ricordiamoci che anche da una mancata manutenzione della segnaletica deriva un alto numero di incidenti stradali”

Per l’associazione federata Anima Confindustria, necessario un catasto della segnaletica che permetta una manutenzione predittiva

(Milano, 9 novembre 2022) - In seguito alle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, che sui social ha espresso la volontà di “intervenire sui Codici per aumentare sanzioni” nei confronti di chi guida sotto effetto di alcool e stupefacenti, Assosegnaletica – associazione dei costruttori di segnaletica orizzontale e verticale federata Anima Confindustria – esprime totale appoggio per la proposta di inasprimento delle sanzioni, ma ricorda la necessità di intervenire sulla segnaletica stradale, verticale ed orizzontale, del territorio italiano. Una segnaletica chiara e aggiornata, oltre a essere fondamentale nell’aiutare a prevenire molti incidenti, può salvare numerose vite umane.

Secondo il presidente di Assosegnaletica, Rudi Fabbri, “Troppo spesso gli enti pubblici trascurano la manutenzione della segnaletica stradale, che risulta invece fondamentale per una guida sicura. È giusto diventare più severi nei confronti di chi guida sotto effetto di alcool o stupefacenti, ma non dimentichiamo che il miglioramento della segnaletica può ridurre gli incidenti stradali di circa il 40%, secondo uno studio condotto da Regione Lombardia e Aci Milano nel 2020. E può ridurre drasticamente la perdita di vite umane sulle nostre strade”.

Stando agli ultimi dati pubblicati dall’Inail, la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata rappresentano il 39% delle cause di incidenti stradali.

“Da diverso tempo – prosegue Rudi Fabbri – Assosegnaletica chiede a gran voce la creazione di un catasto della segnaletica, già previsto dall’art. 13.6 del Codice della Strada, datato 1992. Tale iniziativa permetterebbe agli enti di conoscere tutti i segnali presenti sul territorio, ma soprattutto aiuterebbe i tecnici a svolgere una progettazione accurata del segnalamento stradale e una manutenzione predittiva della segnaletica stessa”.

Un censimento preciso permetterebbe infatti di individuare la segnaletica stradale non conforme e di sostituirla, e darebbe inoltre il via a un processo di economia circolare tramite il recupero e riutilizzo di materiali ferrosi e alluminio, recuperabili in alta percentuale dalla vecchia cartellonistica.

“La nuova sfida ­– conclude Fabbri – diventa lo sviluppo di una smart road in tutta Italia, capace di interagire con i nuovi veicoli a guida autonoma per incrementare sicurezza, comfort e sostenibilità ambientale”.

In allegato comunicato stampa.

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