14 settembre 2020

Superbonus 110%: segnale forte, ma da solo non basta. Servono meno burocrazia e più certezze

Lo scorso 11 settembre in modalità online si è tenuta la presentazione del 6° Rapporto Congiunturale e Previsionale “Il Mercato dell’Installazione Impianti in Italia 2020/2023” a cura di Cresme Ricerche.

 

Dopo l’intervento di Lorenzo Bellicini, Direttore CRESME, sul mercato dell’installazione di impianti in Italia nel triennio 2020-2023, hanno partecipato alla tavola rotonda di commento ai dati il Vice presidente di Assoclima Stefano Bellò e il Presidente di Assotermica Alberto Montanini, oltre ai Presidenti di Angaisa e CNA e al dott. commercialista Martino, esperto sulla tematica del nuovo Superbonus.

 

È proprio sul Superbonus 110%, il cui contributo al rilancio dell’economia italiana è fonte di grandi aspettative, che si sono concentrati i due rappresentanti delle aziende dell’industria del riscaldamento e della climatizzazione. Secondo Bellò il Superbonus è stato un’iniziativa tempestiva da parte del Governo italiano che è servita a dare un indirizzo politico chiaro. Non basta però aumentare gli incentivi: ci vuole meno burocrazia e una semplificazione delle procedure di accesso. Per questo anche il coinvolgimento delle banche era necessario. L’Italia deve investire di più anche nell’edilizia pubblica, negli ospedali e soprattutto nelle scuole.

 

Anche Montanini vede con ottimismo l’introduzione del Superbonus: un ottimismo basato sui dati, che non significa entusiasmo. Affinché sia uno strumento efficace sono necessarie più certezze, le norme devono essere chiare e applicabili. Bisogna anche considerare che l’incentivo si applica a un parco impiantistico esistente molto vecchio. Ogni utente deve avere la consapevolezza dell’impianto che possiede e di come fare per migliorarne le prestazioni, attraverso la sostituzione con una tecnologia evoluta che fornisca comfort, sia smart ed efficiente e rispetti l’ambiente.

Oltre al Superbonus sia Bellò che Montanini ricordano che ci sono grandi attese anche sul Recovery Fund: la transizione green è uno dei driver per utilizzare queste risorse.

 

 

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