Come risultato del progetto speciale biennale “Raffreddamento evaporativo 2030”, l’Associazione Eurovent ha pubblicato una serie di documenti, tra cui una nuova raccomandazione e un volantino dedicato, che forniscono una chiara panoramica di ciò che l’industria del raffreddamento evaporativo consente di risparmiare oggi in termini di emissioni di CO₂ e di ciò che può risparmiare domani.
Eurovent, in stretta collaborazione con i principali produttori europei di apparecchiature di raffreddamento evaporativo, ha condotto un ampio studio per una varietà di profili di carico, condizioni climatiche e strategie di controllo. Per ogni sistema è stato simulato un anno di funzionamento; in tutte le simulazioni sono state utilizzate le stesse condizioni climatiche e lo stesso profilo di carico annuale. I risultati di questo studio dimostrano che l’impianto con torri di raffreddamento a umido ha l’impronta di CO₂ più bassa su base annuale.
Rob Vandenboer, presidente del progetto Eurovent “Evaporative Cooling 2030”, afferma: “L’industria europea del raffreddamento evaporativo sta lavorando duramente per trovare soluzioni sostenibili a lungo termine che rappresenteranno un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE”.
Alessandro Fontana, vicepresidente del progetto speciale Eurovent e capo del Gruppo Torri di raffreddamento di Assoclima, aggiunge: “La raccomandazione Eurovent 9/13 è una base per tutti coloro che si occupano di apparecchiature di raffreddamento evaporativo ed elimina tutti i falsi miti di un calcolo errato del consumo d’acqua”.
La raccomandazione (REC 9/13) e il flyer “Think Today, Save Tomorrow” sono scaricabili al seguente link: www.torridiraffreddamento.it/download.