12 luglio 2019

Brexit: aggiornamenti

Rallenta la produzione di autoveicoli in Regno Unito ad aprile

Nel mese di Aprile, la produzione di autoveicoli e' crollata a 70972 unità, con una diminuzione del 45% rispetto allo stesso mese del 2018.
Mike Hawes, CEO dell'associazione che rappresenta l'industria motoristica Britannica (SMMT) ha commentato: "il calo di produzione e' il segno evidente dei costi e dell'incertezza derivanti da Brexit. La  prolungata instabilita' ha prodotto danni indicibili, la paura che prende corpo di un  "no deal" ha fermato gli investimenti, provocato perdita di posti di lavoro, e minato la nostra reputazione."
All'incertezza creata da Brexit, si aggiunge il rallentamento dell'industria automobilistica mondiale a seguito della tensione commerciale  tra Stati Uniti e Cina, lo sviluppo dell'auto elettrica e di quella a guida autonoma oltre che la maggior attenzione all'ambiente dopo lo scandalo emissioni diesel.
SMMT prevede per il 2019 una diminuzione della produzione nell'ordine del 10%. A fine anno potrebbe esserci un miglioramento ove si dovesse concludere un favorevole accordo commerciale con l'Unione Europea. Se si dovesse invece arrivare ad "no deal" il declino dell'industria automobilistica britannica potrebbe esser più marcato.

Debole il mercato immobiliare
"I dati nazionali confermano che i prezzi continuano a segnare un andamento piatto, a causa principalmente  dell'incertezza Brexit che ha determinato molta cautela tra i compratori."
Samuel economista Pantheon Macroeconomics.
Gli ultimi dati confermano il timore di un persistente rallentamento delle compravendite di abitazioni residenziali a causa dell'incertezza determinata da Brexit; nei mesi recenti sia i venditori che che gli acquirenti stanno adottando la tecnica di "vedere ed aspettare" in attesa che la situazione Brexit si sblocchi.

Lettera aperta di Confindustria Britannica (CBI)
La Confindustria Britannica (CBI) ha pubblicato una lettera aperta ai candidati alla segreteria dei conservatori invitandoli ad impegnarsi ad evitare un uscita dell'Unione europea senza accordo.
La CBI, che rappresenta, circa un terzo della forza lavoro del settore privato nel Regno Unito e 190 mila aziende, chiede che il prossimo Primo Ministro non prenda in considerazione di non concludere la possibilità di non chiudere un accordo con l'Unione Europea, (no deal Brexit) per salvaguardare il futuro dell'economia britannica.
I favoriti da nella corsa a rimpiazzare Theresa May com leader del partito e Primo Ministro, Boris Johnson e Domenic Raab, sono entrambi a favore di un uscita senza accordo, se  non sarà possibile definire un accordo favorevole al Regno Unito.

La CBI sottolinea che il prossimo leader può sostenere che i Conservatori sono il partito che rappresenta il mondo degli affari solo se assicurerà un accordo con l'Unione Europea che salvaguardi, economia, lavoro e difenda l'attuale tenore di vita.

12.07.2019

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