ANIMA Confindustria, lo scorso 26 novembre, ha presentato al Senato proposte mirate sul D.lgs Correttivo del Codice contratti pubblici. Durante l'audizione presso la Commissione 8 (Ambiente, territorio e lavori pubblici), Alessandro Maggioni, Direttore per le Relazioni Istituzionali, ha illustrato una strategia per gestire le forniture provenienti da Paesi terzi.
«Rispetto agli appalti di forniture con prodotti di valore superiore al 50% provenienti da Paesi terzi, il codice degli appalti introduce un principio importante ma sostanzialmente inapplicato. Proponiamo di rafforzarlo, senza obblighi di esclusione automatica, ma introducendo una clausola che le stazioni appaltanti possano usare come riferimento, con criteri chiari di motivazione nei casi in cui non venga applicata», ha spiegato.
La proposta principale riguarda l’articolo 170, che consente di escludere forniture con più del 50% di prodotti non europei. Invece di un’esclusione automatica, ANIMA suggerisce l’introduzione di chiari criteri e trasparenti motivazioni per valutare i prodotti esteri, preservando la competitività delle imprese nazionali.
L’iniziativa mira a proteggere l’industria meccanica italiana, che conta un fatturato di 55 miliardi e un export del 60%, mantenendo alti gli standard di qualità, sicurezza e sostenibilità in un mercato sempre più globale.