Conferenza Nazionale sull’economia circolare – Presentato il VI Rapporto sull’Economia Circolare

15.05.2024

È stato presentato il VI Rapporto sull’economia circolare, curato dal Circular Economy Network in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), e presentato a Roma nel corso della conferenza annuale sull’economia circolare lo scorso 10 maggio.

Il Rapporto, utilizzando gli indicatori della Commissione europea (produzione e consumo; gestione dei rifiuti; materie prime seconde; competitività e innovazione; sostenibilità ecologica e resilienza), ha messo a confronto le performance di circolarità delle cinque principali economie dell'UE: l’Italia si posiziona al vertice con un punteggio di 45 punti in termini di economia circolare, seguita dalla Germania con 38, la Francia con 30 e, infine, dalla Polonia e dalla Spagna, entrambe con 26 punti.

L’Italia, in particolare, si distingue per il suo elevato tasso di riciclo dei rifiuti. Più nel dettaglio, per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio, nel 2021 l’Italia ha raggiunto il 72%, l’8% in più della media europea, pari al 64%. Inoltre, dal Rapporto emerge che il riciclo dei rifiuti urbani in Italia è cresciuto del 3,4% tra il 2017 e il 2022, raggiungendo il 49,2% (con una media UE pari al 48,6%). Nel 2022, inoltre, la produttività delle risorse in Italia ha generato, per ogni chilo di risorse consumate, 3,7 euro di PIL, +2,7% rispetto al 2018. La media UE, nel 2022, è 2,5 euro/kg.

Per quanto riguarda il tasso di utilizzo circolare di materia (vale a dire il rapporto tra l’uso di materie prime seconde generate con il riciclo e il consumo complessivo di materiali), nel 2022, l’Italia ha confermato la sua posizione con un valore pari al 18,7%.

Tuttavia, il Rapporto evidenzia un'ulteriore sfida da affrontare: il consumo di materiali. Nel 2022, infatti, il consumo di materiali in Italia è stato di 12,8 tonnellate per abitante, in aumento rispetto al 2018. Inoltre, il Rapporto evidenza che il livello di dipendenza dalle importazioni di materiali rimane doppio rispetto alla media europea, nonostante sia diminuito rispetto al 2018.

Infine, l’edizione 2024 del Rapporto ha previsto un focus sulle PMI. In particolare, è stato chiesto a 800 piccoli imprenditori cosa pensano e, soprattutto, come agiscono rispetto alle politiche green. Ciò che è emerso dall’indagine è che il 65% delle PMI ha dichiarato di mettere in atto pratiche di economia circolare, vale a dire oltre il doppio rispetto a quanto rilevato nel 2021. In particolare, gli interventi realizzati più spesso riguardano l’uso di materiali riciclati (68,2%), la riduzione degli imballaggi (64%), interventi per la durabilità e la riparabilità del prodotto (53,2%Infine, per il 61% delle imprese coinvolte nel sondaggio le misure di economia circolare generano benefici in termini di riduzione dei costi.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link.

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