In Italia, oltre il 54% della considerevole quota di emissioni di CO2 derivante dai processi produttivi - particolarmente complessa da comprimere - è riconducibile all’impiego degli F-gas nelle apparecchiature di refrigerazione, di condizionamento e nei sistemi antincendio. Al 2019, in Italia i gas fluorurati rappresentavano il 4,4% del totale dei gas serra in termini di CO2 equivalenti.
L’Accordo di Parigi del 2015, che prevede di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C, ed il successivo Emendamento Kigali, in vigore dal 2019, richiedono di abbandonare gli HFC ad alto impatto ambientale.
L’Unione Europea ha il preciso obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell'80% entro il 2030 e proprio in questi giorni ha pubblicato una proposta di revisione del Regolamento F-Gas (EU 517/2014) che introduce un ulteriore considerevole taglio di queste emissioni già dal 2024. Tuttavia, mentre nel resto d’Europa le emissioni serra da HFC sono da diversi anni in progressiva diminuzione, in Italia esse aumentano esponenzialmente in gran parte a causa del consumo di HFC ad altissimo potenziale serra (oltre 2500 tonnellate all’anno) legato principalmente alla manutenzione di impianti datati presenti in moltissimi esercizi commerciali che ne disperdono in ambiente il 12-15% all’anno a causa delle perdite in esercizio.
In quest’ottica Assocold – Costruttori Tecnologie per il Freddo, l’Associazione che, all’interno di ANIMA Confindustria, rappresenta il mondo della refrigerazione commerciale, ha proposto nei mesi scorsi un piano di transizione ecologica nella refrigerazione commerciale. Tale proposta mira a contrastare gli effetti climatici dei refrigeranti HFC utilizzati in questo settore, diminuendone drasticamente il consumo alla fonte, in maniera semplice, immediata e controllata, con importanti ricadute positive in ambito economico, sociale ed occupazionale.
La Senatrice Patty L’Abbate, che ha per prima colto le potenzialità di tale intervento, proponendo un disegno di legge e numerosi ordini del giorno parlamentari sul tema, ha quindi organizzato nella giornata odierna un tavolo di lavoro alla presenza dei rappresentanti dell’intera filiera, del Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, della Vice Ministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, della Sottosegretaria al Ministero della Transizione ecologica Ilaria Fontana e del Presidente della Commissione Industria Gianni Pietro Girotto. Il tavolo di lavoro è stata l’occasione per approfondire le profonde implicazioni positive per l’ambiente e per un comparto industriale di eccellenza del Made in Italy che deriverebbero da un intervento di stimolo alla sostituzione degli attuali apparecchi installati con quelli moderni a basso impatto ambientale.
«La nostra associazione è da sempre attenta alle tematiche di efficienza energetica, sicurezza e salvaguardia dell’ambiente. Da tempo sensibilizziamo le istituzioni sulla necessità di sostenere l’utilizzo esclusivo dei gas a basso impatto ambientale, apprezziamo quindi l’attenzione nel promuovere un incentivo per la sostituzione dei vecchi impianti di refrigerazione commerciale, principalmente utilizzati in parecchi esercizi commerciali e nella grande distribuzione organizzata.” - sottolinea il Presidente di Assocold, Francesco Mastrapasqua - “Ringraziamo a tale proposito la senatrice Patty L’Abbate, prima firmataria del disegno di legge volto a promuovere la transizione verde nel settore, e il Movimento 5 Stelle, per l’opportunità di dialogo offerta oggi. L’auspicio è che possa venire presto adottata una misura concreta per permettere la tanto attesa, quanto necessaria, svolta sostenibile nel campo della refrigerazione commerciale».