24 aprile 2020

Il Covid-19 alla meccanica varia costa 4 miliardi e 36mila posti di lavoro

Lettera dei presidenti delle associazioni di Anima Confindustria al Presidente del Consiglio Conte: ancora più pesante il bilancio dei prossimi mesi con la perdita di quote di mercato a favore dei competitor oggi in piena attività.

«Oggi abbiamo inviato al Presidente Conte una lettera accorata perché non comprendiamo le ragioni per cui luoghi sicuri e controllati come le nostre fabbriche debbano restare ancora chiuse mentre nel resto del mondo i nostri competitor producono a pieno ritmo e così facendo ci rubano preziosi clienti ottenuti in tanti anni di lavoro» afferma Marco Nocivelli, presidente di ANIMA Confindustria Meccanica Varia «il secondo Paese manifatturiero d'Europa, l'Italia, sembra voglia lasciarsi sfuggire di mano la sua industria e con essa il futuro del Paese, di chi lavora oggi e dei nostri figli che non lavoreranno più domani se continuiamo così».

Per quanto riguarda la produzione ANIMA Confindustria Meccanica Varia stima una perdita di circa 4 miliardi di euro di fatturato, una cifra destinata ad aumentare prendendo in considerazione le intere filiere di riferimento. Sul piano occupazionale le aziende stanno ricorrendo largamente alla cassa integrazione ed è ipotizzabile la perdita di almeno 36mila posti di lavoro, con un trend di crescita che temiamo esponenziale.

«Nello scenario internazionale ci siamo trovati costretti a minare la nostra credibilità come fornitori, annullando ordini già conclusi con l'estero, facendoci inoltre carico delle penali e mettendo a rischio rapporti con clienti che cominciano a rivolgersi altrove». Afferma un preoccupato Marco Nocivelli, Presidente di ANIMA Confindustria Meccanica Varia «Nel frattempo, infatti, ci troviamo a fronteggiare la concorrenza impari di altri Paesi, che adottano un diverso atteggiamento in merito alla chiusura delle attività produttive, tutelano i loro asset strategici ed evitano un completo lock-down. In sintesi questi Paesi aiutano le proprie aziende ad essere più competitive di noi in modo da acquisire le nostre quote di mercato in un momento in cui le nostre aziende risultano assenti non giustificate, almeno agli occhi dei nostri clienti».

Quello che serve alla nostra industria è semplicemente essere presente sul mercato come i nostri competitor che si traduce in quattro punti essenziali:

  • Definizione chiara e univoca dei processi per la sicurezza in azienda, assicurando la disponibilità di DPI con rapide procedure di verifica e controllo per le aziende che decidono di ripartire   
  • Tutela delle filiere, in particolare quelle strategiche, assicurando loro continuità di produzione oggi e speciali piani di sviluppo pluriennali d'ora in avanti
  • Fornitura di garanzie di Stato per il credito commerciale ad integrazione delle coperture degli assicuratori privati sulle imprese finanziariamente più deboli
  • Dotazione straordinaria di finanziamenti a fondo perduto per il potenziamento delle reti di vendita all'estero per recuperare le quote di mercato perdute in questi mesi di lock-down

 
Fonte dati: Ufficio Studi ANIMA Confindustria/aprile 2020

 

24.04.2020

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