È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Ddl di conversione del Decreto n. 17 del 1° marzo 2022 (cd. Decreto Bollette) recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. L'art. 19-quater stabilisce che, per ridurre i consumi termici degli edifici e ottenere un risparmio energetico immediato, dal 1° maggio 2022 la media ponderata delle temperature dell'aria misurate nei singoli ambienti di ogni unità immobiliare per la climatizzazione estiva degli edifici pubblici non deve essere inferiore a 27°C (-2°C di tolleranza). Lo stesso varrà per l'inverno, quando la temperatura non dovrà superare i 19°C (+2°C di tolleranza).
Assoclima apprezza e condivide questa scelta del legislatore, che avrà un impatto positivo dal punto di vista dei consumi senza influire sul comfort delle persone. «In molte parti d'Italia la climatizzazione estiva è uno strumento indispensabile per garantire condizioni di benessere e salute, soprattutto ad anziani e cardiopatici – ha dichiarato Luca Binaghi, Presidente di Assoclima –. Allo stesso tempo dobbiamo però considerare che l'energia è un bene prezioso, da utilizzare con criterio. Come Associazione cogliamo con favore lo spirito della legge e andiamo oltre: esiste una "buona pratica" secondo cui la differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno deve sempre essere compresa entro i 5°C per evitare sbalzi eccessivi. Invitiamo le Istituzioni e tutti gli utenti, compresi i privati cittadini, a tenere conto di questa regola e contenere entro i 5°C il differenziale di temperatura durante tutto l'arco di funzionamento. Un'operazione estremamente semplice ed efficace, grazie alle app e agli smart control ormai presenti su tutti gli apparecchi di climatizzazione, che fa bene al comfort e alla bolletta energetica. Decine di milioni di utenti possono fare la differenza e avere un forte impatto sulla riduzione dei consumi».
La climatizzazione estiva non è un lusso, risponde a un bisogno umano reale e costituisce un consumo virtuoso perché una quota parte molto significativa del consumo è soddisfatta da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, fotovoltaico e geotermico) che, proprio per la loro caratterizzazione stagionale, nel periodo maggio-agosto esprimono la loro massima capacità, attestandosi mediamente al 40%. «Se questa percentuale fosse incrementata – conclude il Presidente Binaghi – si ridurrebbe ulteriormente l'impatto della climatizzazione estiva sui consumi, con benefici sia economici che ambientali».