Milano, 28 aprile 2020 – Assoclima, l’Associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione, rileva alcuni casi di disinformazione riguardo al funzionamento dei sistemi di climatizzazione durante l’emergenza dovuta al Covid-19. Si leggono, soprattutto su siti web e canali social, articoli e notizie in cui si suggerisce di spegnere i climatizzatori perché ritenuti responsabili della diffusione del Coronavirus.
Assoclima precisa che le più importanti Associazioni nazionali e internazionali di esperti del settore della climatizzazione - tra cui Ashrae (American society of heating, refrigerating and air-conditioning Engineers), Rehva (Federation of European heating, ventilation and air conditioning associations) e AiCarr (Associazione italiana Condizionamento dell’aria, riscaldamento, refrigerazione) - hanno costituito al proprio interno alcuni gruppi di lavoro ed elaborato documenti e protocolli sul tema Covid-19.
La conclusione alla quale sono arrivati gli esperti delle Associazioni è che la ventilazione e la filtrazione fornite dai sistemi di climatizzazione utilizzati per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo contribuiscono a ridurre la concentrazione di SARS-CoV-2 nell'aria e quindi il rischio di trasmissione. Al contrario, spazi non climatizzati possono causare stress termico e, soprattutto nei soggetti più deboli, ridurre la resistenza alle infezioni. In generale, quindi, secondo gli esperti lo spegnimento dei sistemi di climatizzazione e ventilazione non è una misura raccomandata per ridurre la trasmissione del virus.
Tutti gli esperti, compresi l’Istituto Superiore di Sanità e l’Oms, sono concordi sulla necessità del ricambio d’aria negli ambienti con immissione di aria esterna o in modo naturale, mediante apertura delle finestre, o attraverso sistemi di climatizzazione con ventilazione meccanica.
Per maggiore prudenza, soprattutto nelle aree geografiche a maggiore endemia, oltre al rispetto del distanziamento sociale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale viene consigliato di procedere con una sanificazione degli ambienti alla riapertura delle attività e con una pulizia giornaliera e una sanificazione periodica durante la fase di esercizio, come indicato nei documenti prodotti dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail. Per quanto riguarda invece gli impianti di climatizzazione, prima della loro accensione stagionale è necessario procedere con le normali attività di pulizia e manutenzione atte a garantirne il corretto funzionamento.