"Le misure annunciate dal Governo in materia di Superbonus rischiano di paralizzare l'intera filiera edilizia, con un effetto devastante su migliaia di aziende italiane. La restrizione dello strumento e la possibile eliminazione della cessione del credito d'imposta potrebbero avere effetti devastanti. La cessione del credito, in particolare, è uno strumento fondamentale che ha dimostrato di poter portare i contributi più rilevanti alla riqualificazione del parco edilizio."
Queste le dichiarazioni di Alberto Montanini, vicepresidente di Anima Confindustria con delega alle Politiche Industriali, che prosegue: "Come Anima siamo consapevoli che il Governo debba compiere scelte importanti per garantire la tenuta dei conti pubblici, ma è necessario che si trovi una soluzione che non vada a minare la filiera dell'edilizia. Come prima cosa attendiamo regole semplici e chiare, che risolvano una volta per tutte il problema del blocco dei crediti, molti dei quali giacciono ancora nei cassetti fiscali di imprese e professionisti, che si trovano oggi a rischio fallimento. In secondo luogo, è necessario ragionare in modo approfondito sui vantaggi della misura: è evidente che la cessione del credito si tratta di uno strumento di "democratizzazione" dell'efficientamento energetico, permettendo a tutte le famiglie italiane di utilizzare gli incentivi. Senza di questa sarebbe impensabile affrontare spese di un determinato costo.
Non dimentichiamo – prosegue Montanini – che il tempo a disposizione per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione si sta riducendo ogni giorno, e il successo in questa difficile sfida sistemica passa anche e soprattutto da un efficientamento energetico del parco edilizio. Anima Confindustria – conclude Alberto Montanini – sta elaborando un pacchetto di soluzioni sostenibili nel medio-lungo periodo per i bonus edilizi ed è disposta a dialogare con le istituzioni. Pertanto si chiede l'apertura urgente di un tavolo di lavoro con il ministro Giorgetti e con il Governo, per evitare un impatto devastante sul Pil e sull'occupazione nazionale".