Con il contributo della Fondazione Edison, SDA Bocconi e l’ufficio studi ANIMA, il Libro bianco approfondisce la conoscenza delle nostre aziende, le loro caratteristiche, il loro stato di salute ed il posizionamento della produzione italiana rispetto agli altri Paesi.
l libro bianco della caldareria fotografa un settore che, pur nella congiuntura globale negativa e le sanzioni verso Iran e Russia, dimostra un andamento economico-finanziario solido.
L’occupazione non è in calo, grazie al trend positivo della produzione che nel 2016 registra un +1,5%, raggiungendo i 3 miliardi circa. L’export è a quota 52%, confermandosi la chiave di volta della crescita del settore, che occupa 25mila addetti.
Più del 45% del valore esportato è stato destinato ai paesi dell’unione europea, in particolare Germania, Francia e Regno Unito. Molto interessante la quota destinata ai paesi asiatici (26,2%), in particolare verso Arabia Saudita, Vietnam, Corea del Sud e Cina. Degno di nota anche il valore esportato verso i paesi del Nord America (8,9%), soprattutto verso gli Stati Uniti, dove nel 2015 le esportazioni sono aumentate dal valore di 97,6 milioni di euro nel 2014 a quasi 119 milioni di euro (+21,6%). Le aziende della caldareria spiccano per una forte vocazione internazionale, una decisa specializzazione ed una marcata differenziazione da cui conseguono notevoli vantaggi competitivi.