Idrogeno verde per la decarbonizzazione

11.01.2023

L'idrogeno verde rappresenta il vettore energetico più pulito tra tutti gli altri tipi idrogeno. Come fare per ottenerlo e quanti investimenti servono per produrlo e commercializzarlo su larga scala

L'idrogeno verde è prodotto attraverso elettrolisi dell'acqua, processo in cui l’acqua viene scissa in ossigeno e idrogeno tramite corrente elettrica prodotta, in genere, da impianti fotovoltaici, senza emissione di gas serra. Poiché i costi dell'energia rinnovabile stanno lievitando da circa un anno e hanno un prezzo ancora superiore rispetto alle fonti fossili, oggi la vera sfida è riuscire a produrre idrogeno su scala e a un prezzo competitivo. In Italia siamo più avanti della media europea grazie ai gasdotti già presenti, e non è necessario costruirne di nuovi. Per diventare una reale alternativa ai combustibili fossili, il mercato dell’idrogeno dovrà essere sostenibile sul lungo periodo, riducendo i costi di produzione e creando una domanda stabile di tecnologie per l’utilizzo nei processi industriali e nei settori coinvolti dalla transizione energetica, quando sarà necessario stoccarlo, trasportarlo e distribuirlo.

La Misura 3 nel PNRR è dedicata all’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno, in linea con la Strategia europea, sia attraverso investimenti che riforme, stanziando sin da subito un totale 910 milioni di euro.

L'idrogeno verde è un elemento fondamentale nel processo di decarbonizzazione dell'industria, dei trasporti e del settore civile: secondo lo scenario sviluppato da "Hydrogen Roadmap Europe: Un percorso sostenibile per la transizione energetica europea" l'H2 potrebbe coprire, entro il 2050, fino al 24% della domanda di energia e contribuire a ridurre di 560 milioni di tonnellate le emissioni di CO2, creando allo stesso tempo circa 5,4 milioni di nuovi posti di lavoro.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è stata già data attuazione agli investimenti relativi alla ricerca di Hydrogen Valleys, aree industriali dismesse a cui dare una seconda vita riconvertendole in centrali di produzione di idrogeno verde con potenza di 1-5 MW per sito. Sono stati inoltre sbloccati investimenti relativi alla ricerca e sviluppo sulle tecnologie legate all’idrogeno per le fasi di produzione, stoccaggio e distribuzione e sulla produzione degli elettrizzatori e dei componenti a essi associati, per l’installazione annua di almeno 1 GW di capacità di elettrolisi l’anno, fino all'installazione complessiva di circa 5 GW entro il 2030. Attuata anche alla Riforma 3.2, che ha lo scopo di fornire bonus fiscali che stimolino la produzione e il consumo dell’idrogeno, in vista di una futura integrazione nel mix energetico del domani.

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