È stato pubblicato a inizio giugno il nuovo rapporto World Energy Investment 2025 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che evidenzia un quadro dinamico ma ancora sbilanciato nella corsa alla transizione energetica. Gli investimenti globali nel settore energetico toccheranno i 3,3 trilioni di dollari nel 2025, con oltre 2,2 trilioni destinati alle tecnologie pulite. Si tratta di un massimo storico, ma secondo l’IEA non è ancora sufficiente per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione concordati alla COP28.

Dove vanno gli investimenti?
- 780 miliardi USD verso le rinnovabili elettriche (soprattutto solare);
- 773 miliardi per efficienza energetica;
- 479 miliardi per reti e stoccaggio;
- 73 miliardi nel nucleare (in crescita del 50% negli ultimi 5 anni), con forte interesse verso gli SMR – Small Modular Reactors;
- 1,5 trilioni nel solo comparto elettrico, superando nettamente i combustibili fossili (1,1 trilioni, in calo).
L'elettrificazione dei consumi, trainata da veicoli elettrici, data center e intelligenza artificiale, è tra i principali motori dell’incremento.
1- Le criticità: disparità e accesso ai capitali
Nonostante la crescita complessiva, il rapporto segnala forti disuguaglianze regionali: la Cina guida con 627 miliardi di investimenti, seguita da USA (400 mld) ed Europa (386 mld), mentre l’Africa – pur rappresentando il 20% della popolazione mondiale – riceve solo il 2% degli investimenti in energia pulita.
Inoltre, l’accesso al credito resta una barriera fondamentale nei Paesi in via di sviluppo: tassi d’interesse alti, svalutazione e costo del debito rendono difficilissimo finanziare infrastrutture energetiche. Questo rallenta anche lo sviluppo delle reti e la produzione di materiali strategici per la transizione, spesso soggetti a tensioni geopolitiche e volatilità di prezzo.
2- Cosa serve per accelerare?
Secondo la IEA, per rispettare l’obiettivo del triplicamento delle rinnovabili entro il 2030, gli investimenti devono almeno raddoppiare. Lo stesso vale per efficienza energetica ed elettrificazione. Serve:
- stabilità normativa;
- autorizzazioni più rapide;
- incentivi mirati e contratti di lungo termine;
- maggiore cooperazione internazionale;
- finanza privata mobilitata con strumenti affidabili e trasparenti.