15 ott 2025 16:06 15 ottobre 2025

Presentato il Manifesto della Meccanica per l'UE al Parlamento Europeo

Una delegazione di Anima Confindustria al Parlamento europeo per difendere la competitività industriale

Il Consiglio Generale di Anima Confindustria, guidato dal presidente Pietro Almici, ha incontrato al Parlamento Europeo la vicepresidente Antonella Sberna e vari rappresentanti delle istituzioni europee per discutere le priorità dell’industria meccanica italiana. Questa missione, organizzata dall’Ufficio Anima Bruxelles, mirava a sollecitare un deciso impegno politico e operativo da parte dell'Unione Europea, affinché possa rispondere strategicamente ai dazi statunitensi e alle sfide della transizione ecologica, che minacciano la competitività del settore manifatturiero europeo.

Nel corso dell’incontro, è stato presentato il documento intitolato “Manifesto della Meccanica 2025 per l’UE – Un nuovo patto per l’industria italiana ed europea”, risultato di un approfondito lavoro di analisi condotto con le trentaquattro associazioni federate Anima. Il manifesto suggerisce tre direttrici d’azione: promuovere una politica industriale europea coordinata, gestire in modo equilibrato la transizione ecologica, e proteggere l'export dalle nuove barriere commerciali.

«Serve un’Europa capace di fornire risposte operative e non solo politiche», ha dichiarato il presidente Pietro Almici. «Le imprese della meccanica hanno bisogno di politiche industriali chiare ed efficaci per affrontare le sfide che ci attendono. Dobbiamo difendere la competitività e il know how delle nostre imprese, per difendere la capacità produttiva e tecnologica dell’Europa stessa».

Il Manifesto evidenzia come l’industria rappresentata da Anima – oltre 55,5 miliardi di euro di fatturato, più di 221.000 addetti e una forte propensione all’export – costituisca il cuore del sistema produttivo europeo. Tuttavia, la combinazione di crisi geopolitiche, nuove normative ambientali e tensioni commerciali rischia di ridisegnare gli equilibri industriali globali a nostro svantaggio.

Il tema più importante discusso a Bruxelles è stato quello dei dazi americani, che colpiscono duramente la meccanica industriale e strumentale. A fronte dell’accordo quadro siglato tra Ue e Usa, la Casa Bianca ha deciso successivamente di introdurre nuovi dazi al 50% sulle componenti in acciaio e alluminio su 407 codici doganali - che vanno a colpire l’80% della produzione dei settori rappresentati da Anima – portando i dazi a una percentuale di gran lunga superiore al 15%, appesantendo inoltre l’iter burocratico da parte delle aziende della meccanica. La Federazione ha ribadito che non è possibile pianificare l’export senza regole doganali chiare e un sostegno europeo coordinato. Il rischio, già concreto, è la perdita di quote di mercato negli Stati Uniti, primo partner extraeuropeo del comparto.

Tra le altre priorità emerse, l’istanza dell’industria per un approvvigionamento energetico sicuro, accessibile e a costi competitivi: una condizione essenziale per la sostenibilità delle filiere produttive. La transizione deve bilanciare ambizione ambientale e realismo economico, integrando soluzioni pronte all’impiego e innovazioni di lungo periodo.

La Federazione sostiene inoltre la necessità di un Clean Industrial Deal, che sia un continuo del Green Deal europeo, ma fondato su neutralità tecnologica e competitività. Le imprese devono poter scegliere le migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni, senza vincoli che penalizzano la produzione e l’occupazione.

Contestualmente, Anima propone di rafforzare il dialogo con le istituzioni europee per diversificare i mercati di destinazione, puntando su accordi con il Mercosur e nuovi partenariati con aree in crescita emergenti in Asia e in Africa. Tali intese devono garantire reciprocità normativa e standard europei di qualità e sicurezza, tutelando i produttori europei da concorrenza sleale e importazioni non conformi.

«Il confronto di Bruxelles – ha concluso Almici – con europarlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici del Parlamento europeo, è stato un momento fondamentale per riaffermare il ruolo della meccanica come pilastro della competitività europea. Chiediamo una visione strategica che metta le imprese nelle condizioni di investire, innovare e crescere. In quest’incontro, che ha visto coinvolto tutto il Consiglio Generale di Anima, abbiamo ribadito il rischio di tutta l’Europa di indebolire i propri asset produttivi e di perdere terreno rispetto ad altri blocchi economici. Non chiediamo protezioni o favoritismi, ma condizioni giuste per competere».

La missione si inserisce nel quadro delle attività istituzionali di Anima Bruxelles, che rappresenta la voce della meccanica italiana presso le istituzioni comunitarie, favorendo il dialogo costante tra imprese, europarlamentari e stakeholder del sistema industriale. Con il Manifesto della Meccanica 2025 per l'Ue, Anima rinnova il proprio impegno a collaborare con la Commissione e il Parlamento per una politica europea della competitività capace di coniugare sostenibilità, autonomia e crescita.

15.10.2025

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