Il 27 maggio, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la propria posizione negoziale (orientamento generale) su una delle proposte incluse nel pacchetto legislativo “Omnibus I”, finalizzata a semplificare e rafforzare il funzionamento del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) dell’UE.
La proposta ha come obiettivo quello di rendere il regolamento CBAM più accessibile, efficiente e meno oneroso per le imprese europee, senza però compromettere l’ambizione climatica dello strumento. Secondo le stime, infatti, circa il 99% delle emissioni incorporate nelle merci soggette al CBAM continuerà a essere coperto. Il focus della revisione è quindi quello di ridurre gli oneri normativi e amministrativi, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), e al contempo migliorare la compliance dal punto di vista economico.
Tra le modifiche principali introdotte dalla Commissione figura una nuova soglia di esenzione “de minimis” basata sulla massa delle merci importate: saranno esentati dagli obblighi CBAM gli importatori che non superano le 50 tonnellate all’anno. Questa soglia unica andrebbe a sostituire l’attuale sistema di esenzioni legato al valore economico delle merci, considerato più limitante. Tale proposta ha trovato ampio consenso sia nel Consiglio che nel Parlamento europeo.
Anche il Parlamento europeo lo scorso 22 maggio ha esaminato la proposta della Commissione durante la plenaria della scorsa settimana a Bruxelles, approvandola senza apportare modifiche sostanziali. Questo riflette un ampio sostegno da parte dei gruppi politici al principio di semplificazione e alla volontà di sostenere la competitività delle imprese europee, specialmente le PMI – riducendo i costi e le complessità burocratiche legate al CBAM. Il Parlamento ha quindi ritenuto sufficiente ed equilibrato il testo originario della Commissione, considerandolo coerente con gli obiettivi ambientali e industriali dell’Unione. La scelta di non intervenire con emendamenti segnala un chiaro intento di velocizzare il processo legislativo, permettendo un rapido avvio dei negoziati interistituzionali.
Diversamente dal Parlamento, il Consiglio ha adottato alcune modifiche puntuali al testo della Commissione. In particolare, sono stati introdotti chiarimenti sulle sanzioni per gli importatori che superano la soglia senza autorizzazione, disposizioni specifiche per i rappresentanti doganali indiretti, e un mandato alla Commissione per rivedere annualmente la soglia de minimis, qualora si verifichi uno scostamento superiore a 15 tonnellate. Inoltre, è prevista una deroga per gli importatori che, avendo presentato domanda entro il 31 marzo 2026, potranno continuare a importare merci anche in caso di superamento temporaneo della soglia, in attesa di autorizzazione.
Infine, sia il Consiglio che la Commissione hanno concordato di rinviare alla fine del 2027 l’avvio della vendita dei certificati CBAM relativi alle emissioni del 2026. Il Consiglio ha integrato il testo con ulteriori chiarimenti sul quadro finanziario, in particolare in merito all’assegnazione delle tariffe e all’uso delle entrate generate dal meccanismo.
Con l’adozione della propria posizione, il Consiglio ha affidato ora alla presidenza polacca dell’UE il compito di avviare i negoziati interistituzionali con le altre due istituzioni europee, con l’ambizione di concludere l’iter legislativo entro la fine di giugno.
Parallelamente, la Commissione europea ha annunciato una revisione complessiva del regolamento CBAM prevista per il quarto trimestre del 2025. Tale revisione considererà un possibile ampliamento del campo di applicazione del CBAM, e una nuova metodologia per il calcolo delle emissioni indirette. Una proposta legislativa in merito è attesa entro la fine del 2025.