Il 24 giugno a Roma si è tenuto l’evento organizzato da Italcogen (l’associazione dei produttori di impianti di cogenerazione, federata a Anima Confindustria) presso l’auditorium del Gse, con la partecipazione di rappresentanti dello stesso Gse, del Mase, di Cogen Europe e della Commissione Europea, oltre ad Assocarta, Confindustria Ceramica e Federchimica.
La giornata è stata dedicata alla cogenerazione che rappresenta una delle soluzioni più efficaci per affrontare le sfide legate alla transizione energetica e ecologica. In quest’occasione si è voluto rimarcare l’importanza della cogenerazione legata alla produzione di energia elettrica in diversi settori, civili e industriali.
Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso le fonti energetiche e la necessità di un uso più razionale delle risorse hanno spinto le istituzioni a considerare la cogenerazione come una soluzione per l’efficientamento energetico delle imprese, senza però incentivare veramente la costruzione e messa in opera di nuovi impianti. Infatti la cogenerazione in Italia rappresenta il 36% della capacità elettrica (circa 26.000 MW di potenza efficiente netta) in grado di immettere in rete quasi 96 TWh di energia elettrica all’anno - circa un terzo del fabbisogno nazionale. Di questi il 30%, circa 6.000 MW, è in regime di autoproduzione: il numero dei clienti che si avvalgono della cogenerazione in regime di autoproduzione (principalmente industriali) sono quasi 3.000.
«È fondamentale riconoscere il ruolo centrale della cogenerazione nella transizione verso un modello energetico sostenibile» afferma Marco Pezzaglia, presidente di Italcogen. «In un contesto in cui l’efficienza energetica è imprescindibile, la cogenerazione si configura come un’alternativa vincente per garantire una fornitura energetica sostenibile e competitiva. La cogenerazione non solo contribuisce a un’economia più verde, ma rappresenta anche un’opportunità per le imprese italiane di ridurre i costi energetici e aumentare la propria competitività sul mercato globale».