2 dicembre 2020

Direttiva 2000/14/CE ‘Rumore esterno’ | Report Commissione Europea

E’ stato pubblicato il Report relativo alla trasposizione e amministrazione della Direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione acustica ambientale delle macchine e attrezzature destinate a funzionare all'aperto.
 
Questo Report giunge alla fine di un processo di valutazione nel corso del quale sono state condotte varie consultazioni degli Stati membri e degli Stakeholder oltre che diversi studi specifici.
Nella fattispecie, la valutazione ha riguardato le prestazioni della Direttiva rispetto alla sua efficacia nel conseguire gli obiettivi, la sua efficienza (con particolare attenzione all'esame dei costi e dei benefici normativi, compresi quelli amministrativi), le potenzialità di semplificazione e miglioramento, la sua coerenza con altre normative dell'UE, la sua pertinenza rispetto alle esigenze degli Stakeholder e il suo valore aggiunto.
 
Sintetizzando le principali risultanze che emergono dal Report:
 
Efficacia
La Direttiva ha raggiunto il suo obiettivo principale: ridurre i livelli di rumore, pur permanendo un certo margine di miglioramento per talune tipologie di macchine e attrezzature. 
Le disposizioni giuridiche da sole, purtroppo, si sono rivelate insufficienti per motivare i consumatori.
L’attività di vigilanza sul mercato è stata valutata come insufficiente, principalmente a causa della mancanza di risorse destinate a questo settore specifico. 
Per quanto riguarda il mercato interno, la Direttiva ha semplificato il quadro giuridico preesistente impedendo l’insorgere di ostacoli alla libera circolazione di tali macchine e attrezzature.
 
Efficienza
Sebbene la Direttiva abbia apportato benefici per la salute e l'ambiente, la stessa ha anche implicato costi per i produttori, in particolare per la valutazione della conformità, la ricerca e sviluppo e la risposta a determinati obblighi amministrativi (ad esempio la banca dati).
Gli attuali metodi di prova e di misurazione risultano sovente non adeguati allo sviluppo tecnologico e meriterebbero quindi una rivisitazione.
 
Pertinenza
Gli obiettivi originali sono ancora validi oggi: libera circolazione, riduzione dei livelli di emissione acustica ammissibili – sia per proteggere la salute e il benessere dei cittadini sia per tutelare l'ambiente – adeguata informazione sulle emissioni acustiche agli interessati.
 
Coerenza
La Direttiva è una parte coerente di una più ampia rete di normative in materia di rumore ambientale, tuttavia sono stati evidenziati alcuni problemi derivanti da requisiti divergenti rispetto a quelli di altri atti legislativi che si applicano alle medesime macchine e attrezzature oggetto della Direttiva.
 
Valore aggiunto
La Direttiva, nonostante i suoi limiti, ha permesso di conseguire una serie di risultati chiave che non sarebbero stati altrimenti raggiunti. L'approccio a livello UE continua quindi a essere il più adeguato e ha maggiori probabilità di conseguire gli obiettivi fissati dalla Direttiva.
 
 
Nel Report sono quindi stati individuati una serie di aspetti critici – soprattutto legati al mancato adeguamento al progresso tecnico di elementi essenziali della Direttiva –  da affrontare
il campo di applicazione e, in particolare, gli elenchi delle macchine e attrezzature disciplinate e le relative definizioni, come pure la portata dei requisiti di ciascun tipo di macchina e attrezzatura (soggetto a limiti di emissione acustica o solo alla marcatura di rumorosità);
i limiti di emissione acustica per specifiche tipologie di macchine e disciplinate, sulla base delle informazioni disponibili in merito alla loro fattibilità tecnica ed economica, nell'ambito dell'obiettivo generale di costante riduzione alla fonte dell'emissione acustica;
i metodi di prova e di misurazione – per la maggior parte delle macchine e attrezzature disciplinate dalla Direttiva – non coerenti con lo sviluppo tecnologico; 
le pertinenti procedure di valutazione della conformità, tenendo conto anche dell'impatto delle diverse soluzioni basate sull'autovalutazione (basate sul controllo interno) e sull'intervento di terzi (partecipazione di un organismo notificato);
le lacune ancora esistenti nella vigilanza sul mercato;
l'obbligo di rilevazione dei dati sul rumore e il relativo strumento di gestione (banca dati "NOISE Application");
l'adeguamento al nuovo quadro legislativo.
 
Per quanto riguarda i prossimi passi, al momento non sembra essere ancora stata definita l’opzione preferita; la Commissione Europea valuterà due opzioni principali:
rivedere gli allegati della Direttiva (in particolare l'Allegato III ‘Metodo di misurazione del rumore aereo delle macchine ed attrezzature utilizzate all'aperto’) mediante atti delegati; oppure
revisionare la Direttiva nel suo complesso.
 
Dal punto di vista delle attività puntuali della Commissione Europea, è ipotizzabile un nuovo incontro del Gruppo di Lavoro dedicato nel primo trimestre 2021.
 
Il testo del Report è disponibile al seguente link.

2.12.2020

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