Durante l'evento "Pniec: istruzioni per l'uso" tenutosi l'8 giugno, organizzato dal Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) con le associazioni di cui è composto, ha dato modo ad Italcogen di esprimere le sue impressioni riguardo gli approfondimenti inerenti le prospettive del Pniec.
Marco Manchisi, coordinatore centro studi Italcogen, ha dichiarato «In Italia siamo uno dei paesi più virtuosi a livello europeo per l'impiego di soluzioni cogenerative e i numeri ci fanno capire come con la cogenerazione il nostro paese è virtuoso. Gli impianti di cogenerazione oggi, più di prima, hanno bisogno di politiche di attenzione, più che di sostegno. Oggi abbiamo il 50% degli impianti Car - cogenerazione ad alto rendimento - dove l'alto rendimento è una condizione estremamente stringente, che si basa su parametri calcolati a livello nord europeo. Sono il 50% di questi car sono assistiti dall'erogazione di certificati bianchi e questi rappresentano il 15% di tutto l'intero parco italiano di cogenerazione. Vanno adottati dei criteri correttivi, a cominciare dalla tassonomia. Inoltre siamo favorevoli ai biocombustibili ed è importante coinvolgere il settore agricolo dell'agroindustria attraverso l'impiego della cogenerazione. Il recupero di calore di scarto e gas expander hanno ancora strada da fare e in un momento come questo, dove il risparmio energetico è importante tanto quanto l'elettrificazione, è necessario introdurre questi due concetti nel dibattito politico».
Le associazioni delle rinnovabili e dell’efficienza energetica del Coordinamento FREE hanno preparato un documento unitario, in cui si indicano obiettivi e strumenti che dovrebbero essere inclusi nel Pniec. Innanzitutto, occorrerà verificare che i nuovi investimenti in gas naturale non impediscano il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e al 2050 e che comunque sia dimostrata la loro effettiva necessità rispetto alla futura decrescente domanda di gas.
Il Pniec dovrà inoltre indicare le infrastrutture e gli incentivi per realizzare i target REPowerEU al 2030 con una traiettoria da individuare già ora sino al 2050.