A hydrogen strategy for a climate-neutral Europe

La nuova Strategia europea per l’idrogeno definisce un percorso comune europeo per incentivare l’uso dell’idrogeno

La Commissione Europea ha presentato la Strategia europea dell’idrogeno, in cui è prevista la diffusione di idrogeno rinnovabile nel lungo periodo (idrogeno verde prodotto attraverso elettrolisi alimentata da fonti rinnovabili o mediante reforming di biogas se conforme ai requisiti di sostenibilità) e idrogeno low-carbon (anche detto idrogeno blu, ottenuto dal reforming del gas naturale e combinato con CCS, da rifiuti o da altre tecnologie basso emissive) nella fase di transizione. Resta completamente escluso invece l’idrogeno grigio, da combustibili fossili senza CCS e con un impatto rilevante a livello emissivo, che rappresenta attualmente la maggior parte dell’idrogeno prodotto.

Risulta opportuno prendere in considerazione tutte le soluzioni che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in materia di energia, ambiente, clima e economia circolare al fine di assicurare un approccio olistico e neutrale sotto il profilo tecnologico e condizioni di parità sul mercato.

La nuova Strategia europea per l’idrogeno, “A hydrogen strategy for a climate-neutral Europe”, definisce un percorso comune europeo per incentivare l’uso dell’idrogeno, in considerazione degli obiettivi del Green Deal europeo e dell’obiettivo a lungo termine di decarbonizzazione al 2050. Il ruolo dell’idrogeno è in continua crescita soprattutto in determinati settori industriali hard to abate, nei trasporti (in primis pesanti e a lungo raggio) poiché può contribuire a decarbonizzare settori per i quali l’elettrificazione non rappresenta una soluzione efficiente.

Negli altri settori, come ad esempio, il riscaldamento degli edifici residenziali e commerciali, l’impiego dell’idrogeno viene posto in relazione allo sviluppo delle “Hydrogen Valleys”, almeno fino al 2030. Tuttavia, le due sfide principali restano i costi ancora elevati di produzione e la domanda piuttosto bassa. Oggi, l'idrogeno rappresenta infatti una frazione modesta del mix energetico globale e dell'UE ed è ancora in gran parte prodotto da combustibili fossili, in particolare dal gas naturale o dal carbone, con conseguente rilascio di 70-100 milioni di tonnellate di CO2 all'anno nell'UE. In questo senso l’UE intende promuovere la creazione di un mercato efficiente per l’idrogeno, che ne aumenti la quota nel mix energetico europeo dall’attuale 2% al 13-14% entro il 2050.

Inoltre, l’idrogeno può offrire maggiore flessibilità e capacità di stoccaggio di lungo termine per il settore elettrico (tramite sector coupling) e migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell’UE, portando ad una minore dipendenza dai tradizionali esportatori di combustibili fossili, nel caso di matrici di origine di natura domestica.
 

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